Il volume "Nuove Imprese 2023" offre un ritratto dettagliato della neo-imprenditorialità nel nostro Paese. Dalle motivazioni dei neo-imprenditori ai settori di attività più promettenti, fino ai fabbisogni professionali in termini di competenze e titoli di studio, l'analisi delinea un quadro preciso delle nuove realtà imprenditoriali italiane. Le “nuove imprese”, qui considerate, rappresentano un sottoinsieme delle nuove iscrizioni annotate nel Registro delle imprese delle Camere di commercio, definito verificando se le nuove iscrizioni hanno una relazione con imprese preesistenti. Nel caso non vi sia relazione con realtà preesistenti, si parla di “nuove imprese”. L’analisi dello sviluppo di nuove imprese funge da termometro della vitalità e dell'innovazione del tessuto produttivo nazionale. Lo studio rappresenta uno strumento per tutti gli attori coinvolti nello sviluppo economico del Paese. Istituzioni, policy maker, formatori e aspiranti imprenditori possono trovare in esso dati e informazioni utili per comprendere le dinamiche del mercato e indirizzare al meglio le proprie strategie.

Nuove Imprese in Italia nel 2023: Sfide e Opportunità.

Le nuove imprese assumono poco (17.430 assunzioni programmate nel 2023), vista la loro struttura di aziende neonate che stanno iniziando a strutturarsi. Le assunzioni programmate da questo segmento del tessuto produttivo si rivolgono in parte a figure di livello alto, un'indicazione che suggerisce l’attivazione di nuove iniziative in settori mediamente più innovativi. Le professioni più richieste sono quelle commerciali, tecniche e impiegatizie. Si registra però una difficoltà nel reperimento di operai specializzati e figure non qualificate.

I neo-imprenditori: motivazioni e caratteristiche.

Sono cresciute le dichiarazioni degli imprenditori che motivano l’apertura della loro nuova impresa per “successo personale ed economico” (da 16,1% a 20,6%), “insoddisfazione verso il precedente lavoro” (da 7,7% a 9,7%), “valorizzazione delle competenze e dell’esperienza professionale” (da 17,5% a 19%). Sono in discesa le spinte più legate alla necessità di un lavoro: “difficoltà a trovare lavoro dipendente stabile” (da 8,3% a 5,3%), e la “necessità di trovare primo o nuovo lavoro” (da 9,4% a 7,5%). Questo, a livello generale, sembra coerente con la caduta del tasso di disoccupazione e con il miglioramento delle opportunità occupazionali che ha caratterizzato il mercato del lavoro nell’ultimo anno e mezzo. La neo-imprenditorialità femminile è in crescita, seppur ancora sotto la media europea. Le donne guidano il 26,5% delle nuove imprese, concentrandosi principalmente nei settori del turismo e dei servizi alle persone.  

L’analisi del fenomeno delle nuove imprese.

La pubblicazione si sofferma anche su argomenti che sono fondamentali per analizzare il fenomeno, ossia indaga quali sono gli investimenti iniziali per l’avvio dell’attività , i titoli di studio dei neo-imprenditori,la neo-imprenditorialità straniera e i settori trainanti con le relative differenze territoriali.

Servizio Nuove Imprese

Il Servizio Nuove Imprese (SNI) delle Camere di Commercio rappresenta un punto di riferimento per aspiranti e neo-imprenditori. La piattaforma online offre informazioni, orientamento, formazione e assistenza tecnica per facilitare l'avvio e la crescita delle nuove attività.

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