Il volume "Competenze digitali - 2023" esamina le tendenze della trasformazione digitale nei settori industriali e dei servizi, con particolare attenzione alla richiesta di professionisti con competenze digitali. Questa pubblicazione fornisce inoltre un dettagliato panorama sulle politiche europee e nazionali riguardanti la trasformazione digitale e lo sviluppo delle competenze digitali sia tra i cittadini che tra i lavoratori. Il capitolo introduttivo infatti analizza lo stato della transizione digitale in Italia e il posizionamento del paese rispetto agli obiettivi del Decennio Digitale Europeo, ponendo particolare attenzione sullo sviluppo dell'intelligenza artificiale (IA) e sulle sue implicazioni per le imprese e il mercato del lavoro.
Gli investimenti della transizione digitale nel 2023.
Nel 2023, si osserva una fase di assestamento nelle politiche di investimento delle imprese nella transizione digitale rispetto all'anno precedente. Tale stabilizzazione è associata ad un contesto economico più complesso, caratterizzato dal rialzo dei tassi di interesse che hanno inciso sul livello generale degli investimenti. Le microimprese sono quelle che hanno registrato la contrazione più significativa in termini di investimenti digitali, mentre le attività legate al settore delle public utilities continuano ad essere quelle con la maggiore quota di imprese che dichiara di aver investito nella transizione digitale. Le strategie di investimento digitale delle imprese nel 2023 privilegiano una logica di integrazione degli ambiti di investimento, con una preferenza per piani digitalizzati integrati che combinano due o più aree di intervento (tecnologico, organizzativo e di business). Il rapporto quest’anno presenta un focus sugli investimenti in cybersecurity e in marketing digitale. Le imprese che hanno realizzato investimenti nella transizione digitale segnalano come il maggiore impatto sul capitale umano abbia riguardato la formazione del personale già presente, con l'obiettivo di adeguare le competenze alle nuove tecnologie e/o ai nuovi modelli organizzativi e di business.
Competenze digitali richieste dalle imprese.
Nel 2023, le imprese dichiarano entrate programmate per 5,5 milioni di addetti, in ulteriore aumento rispetto all'anno precedente. Le competenze digitali richieste dalle imprese risultano sostanzialmente in linea con i valori dell'anno precedente, con una lieve riduzione: ● Capacità di utilizzare le tecnologie Internet e di gestire e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale (richiesta al 63,4% delle entrate previste) ● Capacità di utilizzare linguaggi e metodi matematici e informatici (richiesta al 50,6% delle entrate previste) ● Capacità di gestire soluzioni innovative attraverso l'applicazione ai processi aziendali di tecnologie (digitali) robotiche, big data analytics, internet of things, ecc. (richiesta al 37,1% delle entrate previste) Le professioni maggiormente qualificate sono quelle cui si richiedono maggiori competenze digitali e di un livello più avanzato.
Titoli di studio e competenze digitali.
La pubblicazione analizza la richiesta di profili professionali con competenze digitali legati a titoli e indirizzi di studio.. La quasi totalità dei laureati (95,3%) deve possedere competenze di comunicazione visiva e multimediali, ma anche di competenze matematiche/informatiche (81,6%) e per la gestione di soluzioni innovative (61,8%). Tali competenze sono considerate cruciali per lo svolgimento del lavoro (rispettivamente per il 44,2% e il 29,5% dei laureati). Anche per i diplomati ITS-Academy le richieste di competenze digitali sono elevate (93,5% di base, 86,3% matematiche/informatiche e 77,7% per la gestione di soluzioni innovative), in crescita rispetto al 2022. Il 79,8% dei diplomati di scuola secondaria necessita di competenze digitali di base, 60,9% di competenze matematiche/informatiche; 50,6% dei diplomati professionali e con qualifica di formazione necessita di competenze digitali di base e 44,2% di competenze matematiche/informatiche.
Difficoltà nel reperimento di profili con competenze digitali.
La mancanza di candidati è il problema principale, evidenziato dal 37,6% delle aziende. A questo si aggiunge l'inadeguatezza delle competenze e abilità digitali dei candidati disponibili, un problema che sta crescendo (21,1% vs 19,5% nel 2022). Le figure professionali più difficili da reperire includono ingegneri elettrotecnici, ingegneri dell'informazione, tecnici gestori di reti e sistemi telematici, tecnici delle costruzioni civili e elettrotecnici. Le difficoltà aumentano quando le competenze digitali sono considerate più importanti per il ruolo da ricoprire e quando si richiede un mix di competenze diverse. La situazione è più evidente nel Nord Italia, dove le competenze digitali sono considerate più rilevanti per le attività svolte.
Le professioni ICT più richieste nel 2023.
Le professioni ICT più richieste nel 2023 appartengono principalmente alle categorie delle professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione e delle professioni tecniche. All'interno delle quali le più ricercate sono Ingegneri industriali e gestionali (11,3%), Analisti e progettisti di software (10,4%), Ingegneri meccanici (5,7%) e Specialisti della gestione e del controllo nelle imprese private (5,4%). Nelle professioni tecniche, la domanda si concentra principalmente sui tecnici programmatori (16% delle entrate programmate). L'area aziendale dei sistemi informativi si conferma quella con il maggiore fabbisogno di competenze ICT (45,1% della domanda totale). In termini di distribuzione territoriale, il Nord-Ovest rappresenta l'area con la maggiore richiesta di professioni ICT (41,5% delle entrate programmate).
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