La pubblicazione Imprese e professioni culturali e creative 2022 fornisce il quadro della domanda di lavoro, espressa da queste imprese, in termini di fabbisogni professionali, di competenze e titoli di studio richiesti, presentando, inizialmente, una panoramica sulle politiche europee e nazionali a sostegno delle imprese e professioni culturali e creative, intese come “infrastruttura” dello sviluppo territoriale di capitale sociale e umano. Cultura e creatività. Le politiche UE e il traino del PNRR Il quadro di sintesi degli indirizzi politici e d’azione dell’Unione Europea in materia culturale deriva dalla Risoluzione del Consiglio sul Piano di lavoro dell’UE per la Cultura 2023-2026. La centralità della cultura rappresenta una fonte di ispirazione e innovazione, un riflesso dell'umanità e dell'estetica, un linguaggio e un patrimonio comune dell’Europa, nonché una parte fondamentale della sua identità. La cultura è considerata un driver di sviluppo sostenibile e di innovazione sociale, tanto da rappresentare un contributo essenziale all'occupazione e all'economia dell'UE. Gli obiettivi delle politiche europee in ambito di supporto alle imprese culturali e creative (ICC) sono i seguenti: 

● rafforzare i settori culturali e creativi 

● accrescere la partecipazione culturale e il ruolo della cultura nella società 

● sfruttare il potere della cultura 

● rafforzare la dimensione culturale delle relazioni esterne dell’UE 

La pubblicazione si sofferma anche sulla nuova definizione di “museo”, che rappresenta anche un nuovo paradigma internazionale per le policy culturali, sui contenuti della Raccomandazione CM/Rec (2022)15 del Consiglio d’Europa e su quali sono sfide del PNRR per cambiare gli ecosistemi culturali ed aprire a nuove professionalità. La domanda di lavoro delle imprese creative e culturali Nel 2022, le ICC italiane con lavoratori dipendenti ammontano a 57.430 unità, per un totale di 626.950 dipendenti (+ 4,5% rispetto al 2021). Le entrate programmate di lavoratori nel 2022 sono state pari a 277.760 unità, un dato superiore a quello del 2021 (268 mila unità). Si sottolinea che è aumentata di oltre otto punti percentuali la quota di entrate per cui si è registrata una difficoltà di reperimento, passando dal 30,7% nel 2021 al 39,1% nel 2022. I settori compresi nel cluster di analisi sono i seguenti: 

● Industrie culturali 

● Industrie creative 

● Industrie del Patrimonio storico-artistico 

● Performing arts e intrattenimento 

● Imprese del Made in Italy a contenuto culturale 

Il volume approfondisce infatti le caratteristiche delle entrate programmate dalle imprese culturali e creative ed anche quali sono i fabbisogni formativi e professionali espressi dai settori del sistema culturale e creativo Viene presentata anche un’analisi approfondita su quali sono i profili professionali specifici richiesti dalle imprese culturali e creative e sulle competenze richieste. La rassegna dei risultati dell’indagine 2022 del Sistema informativo Excelsior presenta anche alcuni approfondimenti sulle imprese del cosiddetto “Made in Italy a contenuto culturale”, sulle imprese del turismo a “prevalente vocazione culturale” e sulle grandi sfide della twin transition analizzando l’evoluzione del settore culturale e creativo al tempo della digitalizzazione e l’evoluzione del mondo delle professioni. Le professioni culturali e creative più richieste Come evidenziato, la particolarità del settore culturale e creativo dà luogo a una richiesta di molteplici professionalità anche molto diverse tra loro. Tra le figure professionali maggiormente richieste troviamo, i tecnici esperti in applicazioni audio, video e gaming, a seguire gli operatori di apparecchi per la ripresa e la produzione audiovisiva, I registi, direttori artistici, attori, sceneggiatori e scenografi. Si evidenzia alta difficoltà di reperimento per i tecnici esperti in applicazioni audio, video, gaming, i tecnici web settore audio-visivo e gli ingegneri industriali e gestionali settore audio-visivo. I fabbisogni delle industrie culturali evidenziano una richiesta di lavoratori con livelli d'istruzione elevati. A più di 4 candidati su 5 è richiesto il diploma o la laurea. I numerosi investimenti nel campo dell’edilizia degli ultimi due anni si sono fatti sentire anche nel campo dell’industria creativa e culturale, infatti, tra i profili che hanno avuto una certa rilevanza nel 2022, si è largamente ampliata la richiesta di ingegneri civili e professioni assimilate e di tecnici del risparmio energetico e delle energie rinnovabili per l'architettura. Importante anche la richiesta di tecnici del marketing settore grafico-pubblicitari, di tecnici esperti in applicazioni settore grafico-pubblicitari. Nel campo delle Performing Arts cresce la richiesta di registi, direttori artistici, attori, sceneggiatori e scenografi, mentre è più che raddoppiata la richiesta di macchinisti e attrezzisti di scena. Gli animatori turistici e le professioni assimilate sono la figura per la quale si evidenzia, nel tempo, un maggiore tendenza da parte delle imprese a segnalare difficoltà di reperimento. Completa il volume un’appendice statistica dove sono riportati i dati rilevati

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