La pubblicazione “Competenze digitali - 2022” analizza le dinamiche della trasformazione digitale dei settori di industria e servizi, focalizzandosi sulla domanda di profili professionali con competenze digitali. Il volume propone anche un esaustivo quadro sull’evoluzione delle politiche europee e nazionali per la digital transformation e per lo sviluppo delle e-skill di cittadini e lavoratori.
La transizione digitale in Italia: lo stato di avanzamento degli interventi del PNRR
La pubblicazione viene introdotta da una sintesi del quadro europeo delle politiche sulla transizione digitale, con particolare riferimento agli obiettivi UE verso il 2030 e alle raccomandazioni delineate nel rapporto di EIT Digital. L’analisi si sofferma anche sulle relazioni fra transizione digitale e transizione ambientale, sullo stato di avanzamento delle policy UE, delle riforme e degli investimenti previsti dal PNRR in Italia, presentando anche il punto di vista dei lavoratori in merito alla transizione digitale, come emerso dall’European skills and jobs survey del Cedefop.
Gli investimenti in trasformazione digitale in Italia nel 2022
Le misure e le risorse rese disponibili dal PNRR, con particolare riferimento al piano nazionale Transizione 4.0 e al Fondo 394/81, hanno sostenuto le imprese nel proseguire gli investimenti nelle tecnologie digitali innovative, nella rimodulazione del proprio modello organizzativo e nello sviluppo di modelli di business in grado di cogliere meglio le opportunità offerte dalla transizione digitale. Nel 2022, quasi il 70% delle imprese ha dichiarato di avere investito in almeno uno dei tre ambiti della transizione digitale, mentre poco meno del 42% delle imprese ha indicato di avere adottato nel corso dell’anno un piano integrato di investimenti, ossia di avere investito prioritariamente in due o più ambiti della transizione digitale. Tutti i macrosettori di attività mostrano nel 2022 livelli di investimento superiori a quelli medi del quinquennio precedente, seppur in un quadro disomogeneo tra i comparti, in base alle caratteristiche strutturali e manageriali delle diverse attività. La pubblicazione analizza puntualmente quali sono stati gli ambiti di intervento degli investimenti, anche attraverso lo studio delle dimensioni aziendali e dei settori di attività economica delle aziende protagoniste. L’analisi sulla trasformazione digitale delle imprese italiane si focalizza anche sulle dinamiche del lavoro agile, sugli investimenti in digital marketing e sugli investimenti in capitale umano.
La richiesta delle competenze digitali nel 2022. L’analisi della domanda delle imprese.
Le aziende hanno alimentato una domanda di competenze digitali che coinvolge, ormai, tutte le diverse figure professionali e le varie filiere produttive. All’incremento generalizzato delle entrate nell’anno 2022 rispetto al 2021 e al periodo pre-pandemia, si nota un contestuale aumento della richiesta di competenze digitali da parte delle imprese. Le e-skill classificate dal Sistema Informativo Excelsior sono le seguenti:
● la capacità di utilizzare linguaggi e metodi matematici
● il possesso di competenze digitali di comunicazione visiva e multimediale
● la capacità di gestire soluzioni innovative 4.0
Anche nella pubblicazione di questa annualità è presente l’analisi dei cluster che mixano le richieste di più competenze digitali ( e-skill mix ) in modo da fornire una visione d'insieme sul fenomeno.
Competenze digitali e titoli di studio: quale rapporto?
L’analisi della relazione fra competenze digitali e livello di istruzione evidenzia che le imprese associano a livelli di istruzione superiori il possesso di maggiori competenze digitali e le ritengano importanti per lo svolgimento delle attività lavorative; al 95,0% dei laureati è, infatti, richiesto di padroneggiare le competenze di comunicazione visiva e multimediale; mentre la capacità di utilizzare linguaggi o metodi matematici e di gestire soluzioni innovative è richiesta, rispettivamente, all’83,1% e al 62,1% delle entrate di personale in possesso di una laurea. Un’elevata domanda di competenze digitali caratterizza anche le posizioni per le quali è richiesto un diploma in un istituto tecnologico superiore (ITS Academy), le imprese si aspettano invece competenze digitali minori e attribuiscono a queste meno rilevanza per lo svolgimento delle attività lavorative dal personale in ingresso con un diploma di scuola secondaria o con una qualifica di formazione professionale.
Quali sono le difficoltà di reperimento di profili professionali con competenze digitali?
Visto l’incremento generalizzato della difficoltà di reperimento dei profili professionali nel 2022, la pubblicazione approfondisce la difficoltà di reclutamento di profili professionali da parte delle imprese che hanno realizzato investimenti nella transizione digitale, il mismatch territoriale nella domanda-offerta, la difficoltà di reperimento del portafoglio richiesto di competenze digitali (e-skill mix), le figure professionali più “introvabili” per la transizione digitale e i titoli e degli indirizzi di studio più difficili da reperire sul mercato del lavoro.
La richiesta di professioni ICT in Italia nel 2022
L’indice DESI 2022 della Commissione Europea evidenzia come la percentuale di lavoratori specializzati nelle tecnologie ICT, che comprendono coloro che operano come gestori di servizi, professionisti, tecnici, installatori e manutentori, rimanga nel nostro Paese relativamente bassa rispetto agli altri principali Paesi europei e alla media dell’Unione Europea. La pubblicazione analizza la domanda programmata dalle imprese di professioni ICT per gruppo professionale, ripartizione territoriale, classe dimensionale e area aziendale di inserimento.
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