Le competenze digitali nel 2020

Il 2020 è stato un anno segnato dalla crisi emergenziale legata al CoViD-19. Tra le misure messe in campo dalle imprese per contrastare le difficoltà vi sono i processi di trasformazione digitale. In un contesto di grave contrazione della domanda di lavoro, le competenze digitali rimangono uno dei driver di sviluppo più importanti, anche a causa dell’accelerazione dei processi di digital transformation.

 

La trasformazione digitale come strumento per rispondere alla crisi

La risposta alla pandemia, in termini di trasformazione digitale, secondo i dati del Sistema informativo Excelsior, nel 2020 ha preso alcune direttrici:

● è aumentato il numero di imprese che hanno investito in trasformazione digitale rispetto al periodo 2015-2019

● è aumentata la quota di imprese che hanno investito con elevata importanza in due o più ambiti della trasformazione digitale (cd. piani integrati) rispetto al periodo precedente

● all’interno dell’insieme delle imprese investitrici sono aumentate quelle che hanno effettuato investimenti strategici in tecnologie, organizzazione e modelli di business.

A una contrazione macroeconomica generalizzata, il sistema produttivo ha reagito con maggiori investimenti in trasformazione digitale.

L’estensione del “lavoro agile” e dello smart working tra le imprese che hanno investito in maniera strategica in questa innovazione è passata dal 23,3% del periodo pre-covid, al 40,4% nel 2020, idem dicasi per gli investimenti strategici in digital marketing hanno subito un notevole incremento, dal 24,4% del periodo pre-covid al 39,9%.

Per quanto riguarda gli effettuato interventi sul capitale umano dell’impresa, il 6,3% ha reclutato personale, il 39,4% è intervenuta sulla formazione del personale già presente per adeguamento delle competenze e il 12% ha attivato servizi di consulenza.

I profili assunti in seguito ad investimenti nella trasformazione digitale riguardano soprattutto figure specializzate nel Digital Marketing, Business Analyst, ICT Account Manager, fino alle altre figure legate al modello organizzativo aziendale, al processo produttivo e allo sviluppo di nuovi modelli di business.

Digital skill: le professioni e il mercato del lavoro

Le competenze digitali (note anche come digital skill) vengono suddivise dal Sistema Informativo Excelsior in tre categorie:

● la capacità di utilizzare linguaggi e metodi matematici e informatici per organizzare e valutare informazioni qualitative e quantitative;

● l’uso di tecnologie digitali di base, e capacità di gestire e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale;

● la capacità di gestire soluzioni innovative applicando tecnologie (digitali) robotiche, big data analytics, internet of things, ecc. ai processi aziendali, anche in linea con quanto previsto nel ‘Pacchetto Impresa 4.0’.

Le competenze digitali non riguardano solo i digital jobs ma sono richieste ad una platea molto ampia di lavoratori, nel 2020 le imprese oltre a richiedere più di 1,9 milioni di profili in possesso di competenze digitali di base (pari al 60,4% delle entrate complessive), hanno domandato 1,6 milioni di profili con capacità di utilizzare linguaggi matematici/informatici (51,5% del totale), infine sono oltre 1 milione e 177 mila le posizioni lavorative per cui le imprese hanno richiesto la capacità di gestire soluzioni innovative (corrispondenti al 36,3% delle entrate totali).

Le professioni a cui sono richieste con un elevato grado di importanza questo tipo di competenze sono analisti e progettisti di software, progettisti e amministratori di sistemi, ingegneri energetici e meccanici, ingegneri elettronici e telecomunicazioni, tecnici programmatori, tecnici esperti in applicazioni, installatori, manutentori e riparatori di apparecchiature informatiche, manutentori e riparatori apparati elettronici industriali e di misura, addetti all'immissione dati e gli addetti alla contabilità.

Queste skill risultano importanti anche per ingegneri civili e professioni assimilate, tecnici programmatori, tecnici gestori di reti e di sistemi telematici e approvvigionatori e responsabili acquisti.

Il volume analizza non sole le singole competenze ma anche il fabbisogno integrato di più competenze per il digitale, ossia un e-skill mix in cui due o più competenze si combinano fra di loro.

Ciò consente di cogliere e analizzare le evoluzioni in atto nella domanda di competenze delle imprese, anticipando l’impatto che nei prossimi anni potrà avere sul mercato del lavoro. Nel 2020, su un totale di entrate programmate che supera i 3,2 milioni, sono quasi 1 milione i profili professionali a cui le imprese hanno richiesto con elevato grado di importanza almeno una delle tre competenze per il digitale..Sono 475mila i profili ricercati per i quali è stata ritenuta strategica una sola delle tre competenze. Sono oltre 480mila i profili a cui è stato richiesto il possesso di un mix di due digital skill necessario per adempiere a compiti con più elevati livelli di complessità.

Percorsi di formazione ed istruzione per le competenze digitali

La pubblicazione analizza anche i percorsi di istruzione e formazione richiesti ai lavoratori in possesso di digital skills. Nel volume si troveranno analizzate le richieste delle competenze prese singolarmente per titolo di studio (laurea, ITS, diploma secondario, qualifica professionale) nonché verrà effettuato anche un focus su tutti gli indirizzi di studio universitari, degli Istituti Tecnici superiori, delle scuole secondarie e dei percorsi di Istruzione e formazione Professionale (IeFP).

Il mismatch domanda offerta di lavoro nel digitale

Una delle evidenze più interessanti sul mismatch domanda offerta di lavoro riguarda la classe dimensionale delle imprese, si nota infatti che al crescere della dimensione aziendale diminuisce la difficoltà di reperimento dei profili professionali, ossia la difficoltà di reperimento è più alta per le micro-imprese e più bassa per le grandi.

Nella pubblicazione sono approfonditi ulteriori fenomeni come la difficoltà di reperimento di profili professionali a seguito di interventi in trasformazione digitale, il mismatch territoriale nella domanda-offerta per ognuna delle tre digital skill prese in esame e dell’e-skill mix, quali sono le professioni più rilevanti per il digitale e più difficili da reperire ed infine la difficoltà di reperimento dei titoli e degli indirizzi di studio.

Il digitale e il lavoro dei giovani under 30

La domanda di nuovi occupati al di sotto dei 30 anni è costante per tutte le tipologie di competenze digitali analizzate, infatti i valori sono in un range tra il 28 e il 28,5% di giovani under 30 all’interno dell’insieme delle entrate programmate al quale sono richieste competenze digitali di grado elevato. Il focus sui giovani riguarda anche quali sono i titoli e gli indirizzi di studio più richiesti (dalle lauree alle qualifiche professionali, passando per ITS e diplomi). Il volume analizza anche la distribuzione regionale delle assunzioni di giovani under 30 e le entrate programmate nelle varie classi dimensionali di impresa.

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