Lo sviluppo della Green Economy e dell’economia circolare, insieme agli investimenti in tecnologie a basso impatto ambientale e agli sforzi per rendere l’economia più sostenibile, rappresenta una sfida per il sistema produttivo e formativo italiano che impatta sulle dinamiche del mondo del lavoro. Il volume “Le competenze green” nel 2018 del Sistema Informativo Excelsior rappresenta un’analisi approfondita di tutti gli aspetti che riguardano il macrotrend della riconversione green dell’economia e del mercato del lavoro in chiave di approccio “sostenibile” a tutte le mansioni aziendali.
La green economy in Italia e il mondo del lavoro
La pubblicazione fornisce un quadro esaustivo sull’attenzione delle imprese nei confronti di queste tematiche innovative, sugli investimenti a basso impatto ambientale, sull’importanza delle competenze verdi nei vari settori, su quali siano le professioni più richieste tra le figure green e non solo. Le competenze green infatti si configurano ormai come requisito per accedere alle professioni più diverse, proprio per la grande importanza che stanno acquisendo le tematiche ambientali anche all’interno del settore produttivo. La Green economy infatti non è soltanto legata alla ricerca di soluzioni a basso impatto ambientale ma è un’opportunità per rendere l’economia più sostenibile attraverso lo sviluppo di vantaggi competitivi per le imprese. La domanda di competenze green è ormai trasversale e riguarda tutte le professioni. Un numero crescente di imprese è alla ricerca di profili professionali, da inserire in azienda, in grado di lavorare con strumenti e prodotti collegati all’ecosostenibilità. Esistono interi comparti produttivi sui quali l’impatto dei fondamenti della Green economy, come il turismo sostenibile, l’edilizia sostenibile e la meccatronica, che infatti sono oggetto di “approfondimenti settoriali” all’interno del volume. La trasversalità dei mestieri green è indicata già nella loro definizione, ossia “occupazioni nei settori dell’agricoltura, del manifatturiero, nell’ambito della ricerca e sviluppo, dell’amministrazione e dei servizi che contribuiscono in maniera incisiva a preservare o restaurare la qualità ambientale”.
Quali sono le competenze green richieste dalle aziende?
Le imprese valutano, come competenze green per il lavoro, tutti quei fattori come l’attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, per cui si orientano verso risorse umane che dimostrano capacità, competenze e attenzione nel rendere più ecocompatibili le attività aziendali. Tra i nuovi trend che mutano il mercato del lavoro, non c’è soltanto la creazione e/o attivazione di nuovi green jobs, infatti l’attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale si rivela la prima competenza richiesta dalle imprese subito dopo le cosiddette soft skills. Le competenze green si presentano sia come competenza tecnica specifica, sia come un orientamento personale e una propensione culturale. Non riguardano soltanto le capacità di impostare il rinnovamento tecnologico delle filiere produttive, o una maggiore efficienza energetica o idrica, ma sono valutate anche in base alla capacità di modificare i comportamenti individuali e organizzativi sugli obiettivi di ecosostenibilità in seno ai processi produttivi. Nel volume si troveranno i dati dettagliati di richiesta di competenze green, da parte dei comparti produttivi italiani, suddivisi per gruppi professionali (dai dirigenti alle professioni non qualificate), per titolo di studio e per territori.
Quali sono i lavori green del futuro? E quelli più richiesti?
La Green economy impatta sul mercato del lavoro richiedendo specifiche competenze ambientali, per cui assumono un ruolo centrale le politiche relative all’occupazione, alla formazione e all’aggiornamento delle figure professionali, necessarie per favorire e accompagnare una maggiore occupabilità di chi è alla ricerca del primo impiego, nonché la riqualificazione e riconversione della forza lavoro, in un contesto che vive di mutamenti repentini e continui. Per cui si rende necessario ripensare a una formazione specialistica per le nuove figure green (esperto in gestione energetica, chimico verde, esperto in impianti a basso impatto, ecc.) e per il reskilling delle professioni “tradizionali” (meccanici, ingegneri, stampatori, idraulici, elettricisti, cuochi, ecc) dall’altro sarebbe opportuno facilitare il rafforzamento della sensibilità ambientale introducendo già dai primi gradi di istruzione l’educazione all’ecosostenibilità Le competenze verdi assumono un grado di elevata importanza per le seguenti professioni richieste dalle imprese. Si posizionano ai primi posti i tecnici della produzione e preparazione alimentare (77% del totale delle entrate programmate nel 2018), gli ingegneri elettronici e in telecomunicazioni (73%), gli ingegneri civili (70%) e i tecnici meccanici (65%). Seguono altre figure che si caratterizzano per un’elevata intensità di richiesta di competenza green , tra le quali alcune potrebbero sembrare apparentemente poco legate ai temi ecosostenibili, come ad esempio gli acconciatori, i cuochi, gli stampatori, gli addetti ad attività organizzative delle vendite, gli addetti all'accoglienza nei servizi di alloggio e ristorazione ed infine i professori di scuola primaria. Le imprese che investono nel settore green sono quelle più attive all’export, quindi più competitive e innovative in cui è maggiore la propensione a investire nelle competenze del capitale umano. Gli ambiti settoriali in cui il fenomeno è più evidente sono il comparto delle Public Utilities (energia, gas, acqua, ambiente), dove il 58% delle imprese investe in competenze green, così come altri comparti, quali la gommaplastica, la chimico-farmaceutica, la fabbricazione di macchinari e attrezzature e dei mezzi di trasporto e le costruzioni.
Quali sono le Regioni e le Province dove sono più richieste le competenze green?
Nella pubblicazione si trova una mappa completa delle competenze green richieste sul totale delle entrate e suddivisa per aree territoriali. La presenza di imprese che investono in competenze green è ampiamente diffusa nelle diverse aree, ma con una forte caratterizzazione nel Nord Ovest e nel Mezzogiorno. Sono in particolare le regioni meridionali a registrare il maggior incremento di imprese che investono in competenze green che passano dalle 170mila del 2017 alle 192mila del 2018 (+22.000). Dalla ricerca emerge un Mezzogiorno green che punta sull’ambiente, sull’ecosostenibilità come volano allo sviluppo, soprattutto nel campo delle energie rinnovabili (fotovoltaico, eolico e bioenergie), nell’alta vocazione agricola verso la cosiddetta bioeconomia, nonché nel turismo sostenibile, settori che costituiscono una parte rilevante della Green economy. La pubblicazione si conclude con gli approfondimenti settoriali sulla domanda di competenze green nelle costruzioni, nel turismo e nella meccatronica e con le tabelle degli allegati statistici.
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