Nel volume “Lavoratori immigrati” vengono presentate le informazioni sulle assunzioni che riguardano lavoratori stranieri, programmate dalle imprese dei settori industriali e dei servizi per il 2022, permettendo l’analisi delle caratteristiche qualitative e il confronto con la domanda di lavoro nel suo complesso.
Il ruolo dei lavoratori immigrati nella transizione demografica
Il segmento del mercato del lavoro dei lavoratori immigrati nei prossimi anni svolgerà un ruolo fondamentale per attenuare il peso della transizione demografica.
Tuttavia, dalla metà dello scorso decennio il contributo dei flussi migratori alla crescita della popolazione si è fortemente ridimensionato non riuscendo a compensare il contributo negativo legato al saldo naturale. La popolazione in Italia si sta quindi riducendo, e in particolare è in contrazione il segmento della popolazione in età lavorativa.
La condizione occupazionale dei lavoratori stranieri in Italia
Nel 2022 le entrate di personale immigrato previste dalle imprese sono state 922 mila (nel 2021 erano state 671mila), si evidenzia quindi un incremento notevole rispetto all’anno precedente in cui la richiesta di personale immigrato si era già riportata al di sopra dei livelli pre-covid.
Le entrate di personale immigrato sono aumentate del 47% (+295 mila unità in valori assoluti) sul 2019. La domanda di lavoratori immigrati registra inoltre un ritmo di crescita più elevato rispetto a quello che ha interessato il totale dei contratti di assunzioni programmati (pari a +12% tra il 2019 e il 2022).
L’incidenza di lavoratori stranieri sul totale delle entrate programmate risulta in crescita, passando in un solo anno dal 14,5 al 17,8%. Dai dati emerge poi che nel 2022 il 39% delle entrate di personale straniero previste riguarda la sostituzione di personale (quota in aumento di quasi 5 punti percentuali rispetto al dato dello scorso anno), mentre per l’11% si tratta di assunzioni di figure nuove non precedentemente presenti nell’organico dell’impresa.
I principali settori economici di impiego dei lavoratori immigrati
Nel 2022 il fabbisogno di personale immigrato più consistente emerge ancora nei servizi, che con 644 mila entrate programmate assorbono circa i tre quarti dei contratti di assunzione previsti per personale straniero (il 72% per la precisione); mentre il fabbisogno espresso dalle imprese appartenenti al settore industriale si attesta a 258 mila entrate programmate, pari al 28% del totale.
Occorre tenere sempre conto che l’Indagine del Sistema Excelsior non comprende la domanda di lavoro espressa dalle famiglie italiane (lavoro domestico) e quella del settore agricolo, tradizionalmente tra i principali comparti per impiego di personale immigrato.
La maggior incidenza di lavoratori stranieri si riscontra nei servizi operativi di supporto alle imprese (136 mila entrate programmate) e nei servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (113 mila): in entrambi questi settori gli stranieri coprono quasi il 30% degli ingressi complessivamente previsti. Le imprese dei servizi che assorbono il maggior numero di entrate (167 mila unità) sono quelle del turismo e della ristorazione.
Importante anche il comparto dei servizi alle persone (sanità, dell’assistenza sociale e dei servizi sanitari privati) con 116 mila ingressi.
Nel comparto industriale, accanto al tradizionale primato delle industrie metallurgiche (42 mila entrate, pari al 21% di tutte le entrate nel settore) emergono le industrie alimentari (con 34 mila contratti di lavoro previsti per lavoratori stranieri), le industrie per la fabbricazione di macchinari, attrezzature e dei mezzi di trasporto (25 mila unità) e le industrie tessili e dell’abbigliamento (con quasi 16 mila entrate programmate).
La pubblicazione “Lavoratori Immigrati” si sofferma e analizza in profondità anche le entrate previste per i diversi ambiti territoriali, è presente anche un focus sulle differenze di genere e la classe dimensionale d’impresa nella domanda di lavoratori immigrati, le tipologie contrattuali maggiormente utilizzate per i lavoratori stranieri e i fabbisogni di personale immigrato per tipologia professionale.
La difficoltà di reperimento dei lavoratori immigrati
Nel 2022 le imprese hanno riscontrato un’elevata difficoltà di reperimento (47,3%) per il personale immigrato, superiore a quella relativa al complesso della popolazione (circa il 40%), e in costante crescita negli anni. In termini di valori assoluti, questo equivale a circa 436 mila contratti di lavoro previsti per personale immigrato rispetto ai quali le imprese verificano difficoltà di reperimento, quasi 260 mila in più rispetto al 2019 (e circa 170 mila in più rispetto allo scorso anno).
La mancanza di candidati riguarda in particolare le figure del settore del legno e del mobile, delle costruzioni, delle industrie metallurgiche, dei servizi sanitari e dei servizi di supporto alle imprese.
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