Il volume 2019 sulle “competenze digitali” offre una panoramica sul digitale e il mondo del lavoro in Italia.
La pubblicazione evidenzia gli investimenti in trasformazione digitale delle imprese italiane, le competenze digitali richieste dal mondo delle imprese, il processo dei cambiamenti digitali nel sistema delle professioni, sui titoli di studio richiesti dal mondo del lavoro, e conclude con una panoramica sui giovani e le e-skill.
In appendice sono presentati i risultati dei programmi di Unioncamere per il digitale ossia I Punti Impresa Digitale e il servizio Selfi4.0 per l’autovalutazione del grado di digitalizzazione delle MPMI e Crescere in Digitale.
Gli investimenti in trasformazione digitale in Italia
Il volume nel Capitolo 1 analizza il processo di trasformazione digitale per evidenziare la relazione che esiste tra gli investimenti, le esigenze di assunzione e le competenze digitali richieste, inoltre rappresenta una descrizione dello stato dell’arte al 2019 degli investimenti del settore privato in innovazione digitale. Si troverà una descrizione degli investimenti in nuove tecnologie (tra cui le abilitanti 4.0), in nuovi modelli organizzativi e nuovi modelli di business, suddivisi per settori di attività economica, dimensione aziendale e macroarea territoriale.
I numeri dello smart working e degli investimenti in marketing digitale
La pubblicazione inoltre si è focalizzata su due temi di stringente attualità come gli investimenti in smart working (lavoro agile) e in digital marketing (ossia l’utilizzo di canali digitali per la vendita di prodotti e servizi).
Le competenze digitali richieste dal sistema economico italiano e il digital skill set
Il volume evidenzia le richieste da parte del mercato del lavoro delle varie tipologie di e-skill, ossia:
- la capacità di utilizzare linguaggi e metodi matematici
- il possesso di competenze digitali di base
- la capacità di gestire soluzioni innovative 4.0
Questa analisi delle entrate per le varie competenze digitali è suddivisa in base alle aree territoriali, i grandi gruppi professionali, le figure professionali, i settori di attività economica e le aree aziendali. Le novità, rispetto al volume del precedente anno, riguardano la proposta e l’analisi dei cluster che mixano le richieste di più competenze digitali ( e-skill mix ) in modo da fornire una visione d'insieme sul fenomeno. Vengono illustrati i fabbisogni di competenze per il digitale espressi dalle imprese, per poi declinare in che modo si mixano fra di loro le competenze (e-skill mix), con quale frequenza, quali sono le difficoltà di reperimento delle risorse umane, in quali contesti organizzativi è maggiormente sentita l’esigenza di disporre di un digital skill mix e qual è la formazione richiesta.
Le competenze digitali e le soft skill: una visione d’insieme
Alle competenze tecnico-specialistiche informatiche, di gestione innovativa 4.0 e di comunicazione digital si vanno affiancando sempre più le soft skill. Le soft skill sono le competenze organizzative, sociali e relazionali e comunicative. L’integrazione, o più correttamente l’ibridazione, tra le competenze digitali e le competenze trasversali è un tema di importanza strategica e di stretta attualità che riguarda le professioni e i settori di attività economica.
Formazione ed istruzione per lo sviluppo delle competenze digitali
La formazione e i percorsi di istruzione, più richiesti per tutti i lavori per cui sono necessarie le competenze digitali, rappresentano uno degli argomenti più importanti da sviluppare nei prossimi anni. Non è importante soltanto comprendere quali sono i gradi di istruzione più richiesti dalle imprese, ma anche come evolve la richiesta di competenze digitali anche per le professioni, gli indirizzi di studio e i settori economici a più bassa specializzazione. Il volume presenta le evidenze sulla richiesta di specifiche e-skill per i vari indirizzi di studio (livello universitario, livello secondario superiore, livello di qualifica professionale). Oltre al focus sui titoli di studio si evidenziano quali sono gli indirizzi di studio più ricercati e con elevata richiesta di under 30 per competenza e livello di formazione.
Occupazione giovanile e mondo digitale
Le competenze digitali possono rappresentare un driver fondamentale per l’occupazione delle fasce d’età under 30. La domanda di nuovi occupati al di sotto dei 30 anni è costante per tutte le tipologie di competenze digitali analizzate, infatti i valori sono in un range tra il 26,7 e il 28% di giovani under 30 all’interno dell’insieme delle entrate programmate nel 2019 al quale sono richieste competenze digitali. L’analisi di queste entrate è suddivisa per macrosettore economico, dimensione aziendale e macroarea territoriale, inoltre vengono illustrate quali sono principali professioni con un e-skill mix con grado di importanza elevata per i giovani under 30. Il volume si conclude con due appendici sui programmi di Unioncamere per il digitale, ossia con i risultati del Selfi4.0 dei Punti Impresa Digitale e di Crescere in Digitale. I Pid fanno parte del Network nazionale Impresa 4.0 e si rivolgono alle MPMI di tutti i settori economici con la finalità di animazione culturale e supporto sui temi della quarta rivoluzione industriale e dei nuovi modelli organizzativi e di business. Nell’Appendice 1 si troveranno le evidenze di Selfi4.0, questionario di self assessment on-line, e strumenti di valutazione del livello di digitalizzazione di partenza per le imprese. Nell’Appendice 2 i risultati della prima edizione di Crescere in Digitale, un progetto attuato da Unioncamere in partnership con Google a valere sulle risorse gestite da ANPAL e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali all’interno del PON IOG di Garanzia Giovani (cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo). L’obiettivo del progetto è la promozione, attraverso l’acquisizione di digital skill, dell’occupabilità di giovani che non studiano e non lavorano (NEET) iscritti a Garanzia Giovani, attraverso la formazione per acquisire competenze digitali con lo scopo di accompagnare le imprese nel mondo di Internet.
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