Nel rapporto sulla “Domanda di professioni e di formazione delle imprese italiane nel 2022” vengono presentati i risultati delle indagini Excelsior svolte nel 2022, che consentono di esaminare le principali tendenze del mercato del lavoro in Italia.

 

Le dinamiche del mercato del lavoro dopo la pandemia

Il 2022 per l’economia italiana è stato l’anno del pieno recupero dei livelli di attività pre-pandemia. Anche la domanda di lavoro ha superato il dato del 2019, sia a seguito dell’aumento del numero di occupati, sia per effetto della normalizzazione dei livelli delle ore lavorate per occupato, associata alla riduzione progressiva del ricorso agli ammortizzatori sociali. Le informazioni presenti in questa pubblicazione confermano pienamente tale miglioramento, mostrando livelli delle assunzioni programmate dalle imprese che superano nella quasi totalità dei settori produttivi i valori precedenti la pandemia.

Le imprese che hanno assunto nel 2022 e le caratteristiche delle entrate programmate

A fine 2022 le imprese con lavoratori dipendenti operanti nell’industria e nei servizi che hanno pianificato assunzioni si sono attestate al 60% del totale, in linea con l’anno precedente. Crescono invece in modo significativo le entrate previste: 5,2 milioni, in aumento dell’11,6% rispetto al 2021 e del 12,2% rispetto al 2019. Nella pubblicazione vengono esaminati i diversi andamenti settoriali, da cui emerge la ripresa dell’industria, per la quale è stato rilevante l’apporto delle entrate programmate nelle costruzioni che superano di circa il 37% i livelli registrati nel 2019, confermando la crescita più ampia rispetto al pre-pandemia tra tutti i settori economici. In deciso aumento rispetto al 2021 anche gli altri settori legati alla filiera dell’edilizia e dell’abitare, con un +25,1% per le industrie del legno e del mobile e un +20,4% per le industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi. Solo la domanda di lavoro del comparto della moda non raggiunge ancora i livelli pre-pandemici. Nei servizi, si segnala un recupero pieno per il turismo, cultura e servizi alle persone (+12,5%). Importanti segnali di crescita anche per i servizi informatici e delle telecomunicazioni, per la sanità privata e per i servizi finanziari e assicurativi. In ripresa il commercio, ma i flussi delle assunzioni si mantengono inferiori ai livelli pre-pandemia.

La difficoltà di reperimento del persona in crescita nel 2022

La difficoltà nel soddisfare in modo adeguato i fabbisogni professionali richiesti delle imprese sta diventando una dinamica strutturale del mercato del lavoro. Nel 2022 la domanda delle imprese ha registrato un consistente aumento delle difficoltà nel reperire i profili professionali ricercati, con un mismatch che ha superato la quota del 40%, oltre 8 p.p. in più rispetto allo scorso anno e 14 p.p. rispetto al 2019. Aumenta anche la difficoltà di reperimento anche per le assunzioni dei giovani under 30, ossia il 41% delle entrate (a fronte del 32% dello scorso anno). Nella pubblicazione vengono analizzati anche quali sono i profili professionali con maggiore difficoltà di reperimento nel mercato del lavoro e viene mostrato un approfondimento sull’impatto delle grandi trasformazioni sulla domanda di lavoro delle imprese ed il fenomeno del mismatch.

Le competenze e la formazione richiesta dalle imprese.

Tra gli aspetti significativi che si evidenziano nel 2022 vi è anche un aumento della polarizzazione nei livelli d’istruzione richiesti. Crescono le quote di assunzioni programmate di personale laureato oppure con titoli di studio bassi. In aumento anche il livello di qualificazione richiesto con 1,5 milioni i diplomati ricercati dalle imprese e 783mila i laureati, entrambi in crescita rispetto allo scorso anno. Tra le lauree maggiormente ricercate dalle imprese private, ci sono quelle dell’indirizzo economico, dell’indirizzo insegnamento e formazione, dell’indirizzo sanitario e paramedico, di ingegneria civile ed architettura e di scienze matematiche, fisiche e informatiche. Tra i diplomi, spicca quello con indirizzo amministrativo, finanza e marketing, quello in turismo, enogastronomia e ospitalità e quello in meccanica, meccatronica, ed energia. Tra le qualifiche professionali, infine, ai primi posti attesta l’indirizzo ristorazione, l’indirizzo meccanico, edile, trasformazione agroalimentare e servizi di vendita Il tema delle competenze è un altro aspetto significativo per cogliere l’evoluzione delle caratteristiche delle professioni richieste dalle imprese. L’indagine Excelsior fornisce informazioni sulle competenze trasversali o soft skills (capacità comunicativa, di lavorare in gruppo, flessibilità, problem solving, ecc.), sulle cosiddette eskills (la capacità di utilizzare linguaggi e metodi informatici e matematici, il possesso di competenze digitali, la capacità di gestire innovazioni 4.0) e sulle competenze green (attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale), distinguendo anche il grado di importanza attribuito a ciascuna di esse. L’evoluzione tecnologica e organizzativa determina una crescente attenzione per figure professionali dotate di più competenze, tra le quali le competenze tecniche diventano sempre più importanti, completando e in qualche modo rafforzando quelle relazionali e market-oriented. Nel 2022 la rilevanza degli investimenti in trasformazione digitale è cresciuta in tutti gli ambiti rispetto al precedente periodo (2017-2021), sono previsti infatti dal 70% delle imprese con dipendenti. Raggiunge il 54% la quota di imprese che investono in competenze green.

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